Come sei entrato in contatto con il mondo No Code? E perché ti sei interessato a questo approccio?
Ho conosciuto il No Code frequentando l’ambiente del coding. Poiché sono uno sviluppatore Low Code, mi trovo a metà strada tra gli sviluppatori canonici e i maker No Code e spesso sento i limiti del Low Code. Per questo, spesso penso:
Mi dovrei specializzare nel No Code oppure nel coding?
Ovviamente non esiste una risposta giusta. Entrambi gli approcci, infatti, hanno sia dei punti a favore che dei punti a sfavore.
Parlando di No Code, ho amato subito questo approccio per via di due vantaggi:
- L’accessibilità. Per realizzare uno strumento con il No Code non serve conoscere alcun linguaggio di programmazione;
- L’immediatezza. I tempi necessari per realizzare uno strumento grazie al No Code sono spesso ridotti.
Inoltre, dal momento che la mia missione è quella di creare consapevolezza tra i freelance riguardo le opportunità digitali che hanno per ottimizzare, automatizzare e scalare il proprio business, il No Code rappresenta sicuramente una corrente di pensiero che sposa la mia causa.
Io per primo utilizzo strumenti No Code regolarmente da circa due anni e continuo ad impararne in media tre ogni anno grazie alla veloce curva di apprendimento che molti di essi offrono per via dei loro layout semplici ed intuitivi.
Hai mai lavorato a un progetto No Code? Come ti ci sei approcciato? E quali benefici ti ha portato questo approccio?
Il primo progetto che ho realizzato utilizzando solamente strumenti No Code è stato il mio sito web, che ho deciso di costruire con Webflow, una piattaforma che ho scoperto e approfondito proprio grazie ai corsi di Ncode.
Per un mese intero ho dedicato, quasi ogni giorno, due ore alla progettazione dei contenuti e alla realizzazione del sito. E, successivamente, ho anche integrato applicazioni come Google Analytics, Active Campaign e Google Calendar.
In questo modo, ho potuto realizzare da solo un sito responsive, collegarlo agli strumenti che utilizzo e indicizzarlo correttamente. Il tutto in un mese.
Realizzare il sito in questo modo mi ha fatto sicuramente risparmiare tempo e denaro. Inoltre, mi ha dato totale controllo della piattaforma e la possibilità di integrare nuove sezioni o modificarlo in tempistiche che dipendono solo da me.
Il mio stupore riguardo a questo progetto è che da quando ho iniziato a seguire i corsi di Webflow a quando ho messo online il mio sito sono passati poco meno di due mesi!
Che consigli daresti a qualcuno che vuole approcciarsi al No Code ma non sa da dove partire?
A chi vuole avvicinarsi al No Code e non sa come fare, posso raccontare la mia esperienza.
Il mio primo consiglio è di lasciare, almeno all’inizio, ad Ncode il compito di guidarti nello studio del No Code. I corsi, infatti, sono efficaci e in italiano (e non è scontato, Ncode è la prima piattaforma sulla quale non ho studiato in inglese!). Inoltre la directory dei tool No Code è un pozzo senza fine che viene aggiornato in modo costante con strumenti che potresti non conoscere e che potrebbero fare la differenza nel tuo lavoro. Per di più, da quando sono iscritto il numero di nuovi corsi interessanti è drasticamente cresciuto.
Consiglio infine di definire uno spazio giornaliero anche solo di mezz’ora o un’ora e dedicarlo solamente al No Code. Facendo così, io ho realizzato il mio nuovo sito in un solo mese! In fondo un’ora al giorno non sembra tanto, ma in un anno sono 365 ore, e cioè 15 giorni di studio.