Lo sviluppo software sta cambiando. Due approcci stanno emergendo come protagonisti di questa rivoluzione: il no code e il più recente vibe coding. Se il primo ha democratizzato la creazione di app senza scrivere codice, il secondo promette di generare software partendo direttamente da istruzioni in linguaggio naturale.
Ma qual è la differenza tra vibe coding e no code? E come possono coesistere all’interno dello stesso processo di sviluppo?
Cos’è il Vibe Coding
Il vibe coding è un nuovo approccio allo sviluppo, in cui il programmatore descrive a voce o in linguaggio naturale ciò che desidera, e un'intelligenza artificiale genera il codice necessario.
Il termine è stato reso popolare da Andrej Karpathy, per descrivere un tipo di sviluppo “a vibrazioni”: ti concentri sull’obiettivo, e l’AI lo trasforma in codice.
Esempio pratico:
“Crea un backend per gestire dipendenti e reparti con API REST.”
L’AI genera automaticamente lo schema del database, le API e le rotte.
Cos’è il No Code
Questo lo sappiamo già. Il no code è una metodologia che consente di creare applicazioni tramite interfacce grafiche e blocchi logici, senza scrivere codice. Piattaforme come Bubble, Webflow, n8n o Softr permettono a chiunque (anche non sviluppatori) di costruire applicazioni web, mobile o flussi automatizzati.
No Code vs Vibe Coding: differenze e somiglianze
VIBE CODING: quando usarlo
Ideale se:
- Sei uno sviluppatore o un tech-savvy e vuoi velocizzare la scrittura di codice ripetitivo o boilerplate
- Hai bisogno di funzioni custom che non esistono nelle piattaforme no-code
- Vuoi generare codice da prompt (API, moduli backend, funzioni frontend)
- Stai costruendo un'app con stack tradizionale e vuoi integrare l’AI per accelerare
- Ti serve scalabilità tecnica con massima flessibilità
Esempi d’uso:
- "Genera un’API REST per la gestione delle fatture"
- "Scrivi uno script per inviare notifiche via Slack se il budget viene superato"
- "Crea una funzione per il matching tra utenti e prodotti in base al comportamento"
NO CODE: quando usarlo
Ideale se:
- Vuoi lanciare un MVP in tempi rapidi senza sviluppatori
- Il tuo team è composto da figure business o marketing
- Hai bisogno di strumenti visuali per creare app, dashboard o flussi di automazione
- Il focus è sulla validazione dell’idea, più che sulla scalabilità iniziale
- Vuoi costruire prodotti e servizi senza dipendere da codice personalizzato
Esempi d’uso:
- Creare una web app con Bubble per prenotazioni o form
- Automatizzare la gestione dei lead con Airtable + Make + Notion
- Costruire una dashboard per HR o Sales con Softr + Google Sheets
Quando integrarli per uno sviluppo ibrido
Ecco alcuni scenari in cui no code e vibe coding lavorano insieme:
- Creazione rapida con no code, rifinitura con AI via vibe coding
- Generazione di funzioni specifiche via AI da inserire in flussi n8n o backend Supabase
- Testing e validazione di feature in app create con Bubble, poi automatizzate con script generati da AI
Questa sinergia è particolarmente efficace quando si vuole scalare rapidamente senza sacrificare personalizzazione e controllo.
Conclusioni
Il vibe coding rappresenta il futuro dello sviluppo conversazionale. Il no code è già una solida realtà che sta rivoluzionando il modo di innovare in azienda. Insieme, offrono una nuova modalità di pensare, progettare e costruire prodotti digitali.
In Ncode Studio esploriamo ogni giorno queste sinergie per creare soluzioni su misura per aziende che vogliono innovare, scalare e digitalizzarsi con efficienza.
Vuoi scoprire come usare vibe coding o no-code per il tuo prossimo progetto?